In zona Mattarana un Progetto di grande impatto

C'è un progetto di Termovalorizzatore, il nome gentile di Inceneritore, a due passi dal nostro Quartiere (zona Mattarana, vicino all'AIA).

E non parliamo di Ca' del Bue! Si ipotizza un impianto di trattamento fanghi e scarti biologici essiccati che la ditta Creven vorrebbe realizzare in un area a sud est della zona Mattarana e la cui Valutazione di Impatto Ambientale è in corso negli uffici della Regione Veneto.

In parole povere si tratta di smaltire fanghi provenienti dall'intera Regione grazie ad un processo di "valorizzazione termica". Ne avevate sentito parlare?

La provincia di Verona ha fornito in questi giorni parere negativo sull'insediamento con queste parole:

Alla luce delle note sulle matrici ambientali riportate nelle valutazioni del gruppo istruttorio, si ritiene che non sussistano gli elementi tecnici sufficienti ad escludere impatti sulle matrici ambientali dell’intervento denominato “Impianto di trattamento di fanghi e scarti biologici mediante essicazione in autosostentamento energetico”. Il progetto appare altresì in contrasto con le previsioni urbanistiche e di sviluppo urbano della piu' ampia area all’interno della quale è collocato il sito oggetto di progetto. Il progetto proposto appare inoltre in contrasto con le fragilità del sito stesso. Pertanto, si ritiene di dare parere negativo al progetto di CREVEN SRL.

Ma la questione non è certo chiusa, la vera partita si gioca a Venezia. Si tratterebbe di un impianto estremamente impattante, capace di bruciare fino a 100 mila tonnellate all’anno, pari ad un terzo di tutti i fanghi prodotti a livello regionale. Non parliamo di margherite e ciclamini, ma di fanghi derivanti da depuratori di reti idriche civili e da industrie alimentari.

Se si avvia un iter così importante può venire il sospetto che qualche Sora-Stante abbia fornito garanzie, ma sembrano tutti così indignati... come si fa non credergli? :-)

I territori marginali intorno ai nostri comuni sono destinati a diventare o centri commerciali o smaltitori de "luami"?

Perchè si insiste su ambienti così fragili, come le nostre zone di ricarica degli acquiferi sotterranei?

Sarebbe questo il frutto delle "semplificazioni" e della "transizione ecologica" di cui si sente tanto cicalare in giro?