Carlo Bonetti: una lettura sorprendente...
Ricevo volentieri questo contributo che illumina una figura complessa e fonte di cultura nata nel nostro Quartiere. Si tratta, dopo averne conosciuto la memoria, di un grande compaesano, poeta e scrittore...
RACCONTO' IL NOSTRO SPOON RIVER
Carlo è nato nel 1928 in una contrada di San Michele, le Campagnole, dentro un mondo contadino poverissimo in cui ha sperimentato che “oscuramente forte è la vita”.
Nel libro “La ricca contrada” e nel breve racconto “Il bambino e la strega” Carlo Bonetti narra la sua infanzia dura e selvaggia dentro un territorio che aveva come punti di riferimento le chiese di San Michele e di Madonna di Campagna, i Molini, il parco proibito di Villa Buri e le mura lunghe delle Sorelle della Misericordia e che si apriva verso le Basse nel regno quasi incontrastato di una palude magicamente pericolosa.
Incredibile pensare che meno di un secolo fa la vita e il territorio delle Basse di San Michele fossero così come ci vengono mostrati con straordinaria efficacia da Carlo Bonetti in questi due libri.
Un mondo di case piccole e umide dove si sta solo per dormire; fuori, strade polverose, sassi, acque sorgive, campi, stagni, boschi.
Un mondo dove pochi privilegiati spadroneggiano e gli altri tribolano come bestie per sopravvivere, così è facile diventare ladri per necessità o violenti per esasperazione.
Un mondo in cui i bambini imparano presto a fare un sacco di cose, belle e brutte, e, fuori dal controllo degli adulti impegnati nel lavoro massacrante, si organizzano in gruppi (le bande) che trovano nel territorio posti e modi per vivere esperienze che lasciano il segno.
Figure straordinarie emergono dai racconti di Bonetti, tanto che si ha l’impressione di averle conosciute: El prete Carefo, accanito cacciatore di palude; el farmacista Ociài, pensatore libero che conosce il dolore; la nonna strega, indipendente, orgogliosa conoscitrice delle erbe, che avrà un ruolo importante nell’infanzia dell’autore.
Difficile capire, leggendo questi libri, cosa abbia spinto Carlo ad andare in seminario a undici anni e a seguire tutto il percorso fino a diventare prete stimmatino, per poi, in età matura, tornare un semplice cittadino che si misura, senza compromessi, con la vita di ogni giorno.
Ma questa è un’altra storia...
Marisa Sitta