RICHIAMIAMO I CENTURIONI

Cosa c’entra la Tav con l’antica Roma, in particolare con Verona? Anzi San Michele Extra?

Da quello che stiamo vedendo con i lavori che si sviluppano sul nostro Territorio, effettivamente gran poco.

Gli ingegneri dell’antica Roma con i pochi strumenti che avevano (almeno rispetto ad oggi) ci hanno lasciato dei monumenti e delle strutture di architettura civile notevoli.

Notevoli perché hanno costruito strade e monumenti che hanno resistito per millenni ed erano di una efficacia da far impallidire chi sta pensando di risolvere i problemi del Meridione con il Ponte sullo Stretto di Messina.

Infatti le strutture più affascinanti che si vedono in giro per l’Europa sono i ponti, gli acquedotti e le strade romane.

Realtà che hanno messo in relazione territori e portato acqua lontano, in modo da sviluppare civiltà e progresso adeguandosi alla natura e calcolando con precisione le distanze e le pendenze.

Ed oggi cosa vediamo? Un ponte che porta alle basse di San Michele di altezza inferiore al precedente (bastava copiarlo!): ora stanno ponendo rimedio creando un avvallamento più profondo al centro per generare la giusta altezza, abbiamo il timore che, alle prime piogge abbondanti, troveremo una piscina per l’acquaplaning da guadare per arrivare ai Molini.

Non basta...

Le case a nord del “vecchio” sottopasso pedonale sono praticamente isolate dal mondo, sole compreso! Si tratta di un esperimento sociale? Hanno dovuto espropriare l’ultimo pezzettino di giardino delle prime case (rispetto alla discesa) che erano riuscite a mantenerlo, perché non ci passavano i mezzi.

Nell’ultimo tratto di strada in fondo a quella scia di case, a detta dei residenti, non possono più passare i mezzi di soccorso!

Ai moderni ingegneri consiglieremmo dunque uno "stage" presso gli antichi romani, che le opere faraoniche (a questo proposito potremmo pensare anche agli antichi egizi) sapevano realizzarle senza i tasti copia, incolla e cancella (anche perchè non li avevano), speriamo almeno che tutto questo finisca presto e positivamente...

Scusate: non voglio neanche pensare a cosa accadrà con il Ponte sullo Stretto! Se un sottopasso e una via periferica richiedono un così nutrito trust di cervelli, aspettiamo con ansia le ire di Scilla e Cariddi!