Costruire la Comunità grazie alla Culturalogopiano2

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Per molti di noi il Cinema è stato luogo dell’anima, occasione di un momento speciale di evasione, il mito che ci sfiorava da vicino evocando emozioni e regalando personaggi e ispirazioni al nostro immaginario, personale e collettivo.

In molti dei nostri Quartieri c’era (e a volte c’è ancora) una Sala di proiezione, spesso espressione della locale Parrocchia che contendeva il monopolio della “cultura popolare” agli avversari “rossi” che, con le loro “case del Popolo”, rispondevano colpo su colpo.

Come non ricordare il premio Oscar al film “Nuovo Cinema Paradiso”, per la regia e la sceneggiatura di Giuseppe Tornatore, che il clima degli anni ruggenti del Cinema ha così bene rievocato. Io stesso ho pianto con il protagonista durante la scena finale.

Cinema e Comunità sono stati a lungo profondamente legati, in platea ci si poteva specchiare nel contesto locale e nel circuito globale, poi sono arrivate le televisioni commerciali, le multisale, il satellite, internet e lo streaming.

Ci sono pubblicità che passano proprio in questi giorni sui canali multimediali, che connettono il Cinema di oggi esclusivamente al privato e a strumenti audiovisivi dotati di uno smisurato numero di pollici da godersi su casalinghi (e claustrofobici) divani multipiazza.

Questa maledetta pandemia ci isola ancora di piu', ma la tendenza a farsi portare il mangiare a casa, ad ascoltare la musica nel tinello, meglio se in cuffia e da soli, parlare con una scatola con un nome di donna, "Alexa" e altre amenità aveva preso forma molto prima. E’ figlia dell’idea di una vita avara di relazioni, dentro la quale la Società non esiste, ma solo gli individui e al limite le famiglie, quelle che resistono.

Per questo ha suscitato la mia curiosità un’esperienza che sta nascendo a Veronetta; si tratta della volontà di un nutrito gruppo di cittadini e associazioni bene organizzati di acquistare e riaprire una sala di proiezione in disuso e renderla occasione di aggregazione e di cultura, con qualche possibilità di lavoro, per l’intero Quartiere.

Usando parole loro: “Ri-Ciak è un progetto di Cinema di Comunità, e come tale vive grazie all’autoattivazione di cittadini e cittadine che hanno il desiderio di mettere a disposizione risorse e protagonismo per portare avanti, collettivamente e cooperativamente, l'iniziativa”.

Anche a San Michele l’intenzione di aprire una sorta di Folk Studio, la Sala della Comunità de “noaltri”, non è mai tramontata. Però, in fatto di auto-organizzazione stiamo ancora a zero. Da noi prevale il modello della cessione di spazi comunitari in via esclusiva ad associazioni “affidabili” e della riconversione delle aree dismesse socialmente sensibili (le fabbriche e i magazzini in disuso) in supermercati e parchi di divertimento per “siori”.

Forse abbiamo idee diverse dal gruppo Ri-CiaK su come la Comunità si debba organizzare (partendo dal presupposto che esista come soggetto, non solo ideale ma anche giuridico) ma riteniamo importante ascoltare le persone che hanno promosso questo progetto e lo stanno realizzando con la massima determinazione, chiedendo il necessario sostegno che personalmente non negheremo.

Giovedì 16 Dicembre, dalle 20.45, il Blog di San Michele Online si farà tramite tra l’Associazione Vivevisioni Impresa sociale che ha promosso il progetto Ri-Ciak e i cittadini del nostro Quartiere che, come noi, desiderano conoscerlo meglio.

Dato il momento lo faremo via Call. Per ottenere il link potete utilizzare il nostro modulo dei contatti.

Saremo lieti di accompagnarvi virtualmente al vostro posto già riservato in Galleria.

Mauro Tedeschi

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