Appartamenti beni rifugio, meglio se disabitati?

Di tutte le richieste di assistenza che il Centro di Ascolto della Parrocchia di Madonna di Campagna riceve ogni settimana, quelle di cui vi vorrei raccontarvi sono le richieste di aiuto delle persone che non riescono a trovare una casa.

In questo momento in cui siamo tutti invitati a restarci il piu' possibile, a casa, ci sono persone che si scontrano con il fatto di non averne una, non da comprare, ma in affitto.

Al di là della difficoltà incontrata da chi non è in grado di produrre al proprietario una busta paga che testimoni una certa solidità finanziaria, quello che colpisce è che, sempre piu' spesso, la stessa busta paga non basta.

Da proprietari, si vorrebbe essere garantiti per il futuro, avere la certezza di aver scelto bene. Di avere l’inquilino ideale che non creerà nessun problema.

Persone che vivono ai margini, persone disallineate con quello che è il senso comune della normalità, persone con difficoltà ad integrarsi, in questo contesto cercano un posto in cui vivere per mesi, o anche per anni.

Qualche giovane con la famiglia alle spalle spesso è piu' fortunato perchè un genitore si trova nelle condizioni di poter garantire per lui.

Ma chi è solo può appellarsi solo alla fiducia del prossimo.

Fiducia che sembra essere venuta meno, quando si parla di mettere nella disponibilità dell’altro un proprio bene. Lo si è guadagnato lavorando sodo, e non si vorrebbe correre il rischio di vederlo deturpato, con la conseguenza di ulteriori spese.

Qui però entra in gioco la fiducia. Senza fiducia non c’è società, e senza società ci sono persone che possiedono piu' case vuote, e persone che non riescono neanche a pagare per averne una.

Il Papa nella sua ultima enciclica Fratelli Tutti citando la prima lettera di San Paolo ai Corinti: “Al primo posto c’è l’amore, ciò che mai deve essere messo a rischio è l’amore, il pericolo piu' grande è non amare” (Cfr., 1 Cor 13, 1-13). Dove non arriva la fiducia nell’uomo, arrivi la fiducia in chi ci ha indicato la strada da percorrere.

L’amore sopra di tutto: sopra gli anni di duro lavoro per assicurarci la sicurezza economica, sopra i nostri interessi particolari, sopra i nostri legittimi timori ed incertezze di fronte al diverso. Alla fine resteranno solo le nostre opere, non i nostri beni. Io sogno un mondo in cui, lasciandoci invadere dalla forza proporompente dell’amore, vedremo case abitate e cuori gioiosi.

Clara Marchi