Il contatto personale è ancora essenziale, specie in Periferia

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Sebbene sul sito del Comune di Verona, a riguardo dello sportello Polifunzionale della Settima Circoscrizione (Aanagrafe), si parli di sevizio “temporaneamente” sospeso, dalla lettura dei documenti che i nostri “insider” ci hanno fornito è abbastanza facile comprendere quanto il suo destino sia già segnato.

La stampa di un certificato sarà sempre piu' affidata a servizi informatici (si veda allegato bianco) o concessa in appalto ai privati (ove possibile, agli edicolanti), sottraendo a decine di migliaia di persone del nostro Quartiere un servizio pubblico essenziale.

E’ stata fatta passare l’idea che solo “gli anziani” e i “non avvezzi” non siano in grado di servirsi degli accessi via Spid allo sportello Zero del Comune, perciò saranno attivati non meglio identificati servizi di supporto. In realtà ciò che viene cancellato è un contatto diretto dove si possano chiedere informazioni, comprendere meglio il significato di certe richieste documentali talvolta articolate, una interazione piu' umana con la pubblica amministrazione.

Non è vero che negli ultimi anni tutto è stato semplificato, anzi. La burocrazia è aumentata, la richiesta di certificazioni e auto-certificazioni è proliferata per molte attività quotidiane e allora anche il piu' scafato dei cittadini si trova ad alzare bandiera bianca e attendere magari settimane per un appuntamento in via Adigetto, sede del servizio centrale.

Un consesso umano civile, anche se periferico, ha bisogno delle Poste, della Banca, delle Scuole, dei Medici di Base e dell’Anagrafe, attività svolte da esseri senzienti. Tutti questi servizi essenziali hanno subito in questi ultimi anni rimodulazioni pesanti, ma l’isolamento domiciliare davanti a uno schermo interattivo era cominciato ben prima della Pandemia, quando si trattava di conseguire una documentazione, interagire con una amministrazione, o portare a termine un bonifico.

Il punto è che un "facilitatore" parlante serve sempre e, dal momento che alcune pratiche sono veramente difficili da evadere, ci si rivolge magari al Sorastante solerte, che mette a diposizione la sua esperienza e le sue entrature suggerendo le vie per velocizzare il percorso.

Non è difficile comprendere, in tempi dove il bene comune non è al vertice dei pensieri collettivi, che si possa rastrellare il consenso anche grazie alle cortesie private nel rapporto con la burocrazia. Il problema è che se non si vuole restituire favori, forse non si dovrebbe nemmeno chiederli, specialmente quando si tratta di esercitare un diritto.

Ora, per noi l’Anagrafe a San Michele deve tornare di corsa, ma questo dipende anche dalla gente della Settima Circoscrizione. Recentemente un assessore del Comune di Verona è venuta a raccontarci che sulla Campagnetta-Centro Commerciale poco si poteva ormai fare (e invece è stata stralciata dalla variante 29) e sul traffico destinato a tracimare in Viale Venezia tutto era già stato fatto (invece è stato accolto dall'intero Consiglio Comunale un emendamento su uno studio piu' approfondito della Viabilità proprio in quell'area).

Su questi ripensamenti (niente di epocale, ma ci sono stati) forse ha avuto influenza anche la presenza di 80 persone di San Michele-Porto all’incontro con l’Assessore e gli altri amministratori locali, concittadini e concittadine che hanno espresso le propre opinioni praticamente all’unisono.

A volte la differenza, anche se piccola, la si fa solo mettendoci la faccia.

 

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Rivogliamo indietro la nostra Anagrafe https://sanmichele.online/ Jasmeno

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