Un Mondo inevitabilmente interconnesso
NON BASTA RITOCCARE DOBBIAMO AGIRE SUBITO
Si è appena concluso l’incontro dell’ONU tra 197 paesi piu' l’Unione Europea sui cambiamenti climatici, che si è svolta in Egitto, a Sharm El-Sheikh: la COP27.
Dal 2015 in particolare – Accordo di Parigi – le nazioni del mondo cercano di essere piu' incisive con scelte e impegni reciproci per ridurre e azzerare le emissioni di CO₂ nel mondo e fermare a +1,5° il riscaldamento globale del Pianeta; entro fine secolo: mio figlio avrà 83 anni.
Bisogna agire subito e in modo deciso se non vogliamo che i nostri figli e nipoti subiscano disastri climatici o migrazioni climatiche rilevanti (Gaël Giraud, illustre economista e gesuita francese, afferma nel suo ultimo saggio che: “la Banca Mondiale stima piu' di 2,5 miliardi di rifugiati climatici nella seconda metà di questo secolo”. Da: "La rivoluzione dolce della transazione ecologica", Editrice Vaticana).
E cosa c’entra San Michele? Nel nostro Quartiere stiamo vivendo e subendo il passaggio del tracciato TAV/AC che parte da Lisbona per arrivare a Kiev, con disagi di ogni tipo: viabilità deviata e intasata per almeno 18 mesi, un pezzo di Parco dell’Adige sud divelto e case abbattute. Ma per cosa? Io spero che almeno tutto ciò sia parte di un progetto di Quartiere e di città, oltre che di Regione e Nazione, dove si voglia migliorare la vita di chi abita a San Michele.
E allora? Dobbiamo trasformare radicalmente tre aspetti che oggi “vivono” di energia fossile: efficienza energetica degli edifici, modalità di produrre energia e mobilità. E quest’ultima è strettamente correlata al passaggio della TAV/AC: è necessario eliminare il trasporto merci a lunga percorrenza da gomma e trasferirlo su rotaia!
Ogni giorno abbiamo mezzi pesanti che transitano davanti a Piazza del Popolo con rischi di sicurezza e salute: e non solo nel nostro quartiere! Quindi posso sopportare tutti i disagi di oggi solo se inseriti in un piano urbanistico e viabilistico dove il trasporto merci su gomma è altamente limitato o meglio eliminato, per creare quartieri dove la vivibilità sia decisamente diversa da oggi, dove il vicinato è un valore, dove l’economia è prevalentemente locale e con catena di approvvigionamento corta.
Bisogna agevolare le imprese creando collegamenti privilegiati con il mondo della rotaia (es. Galtarossa). Utopia? Forse, ma anche togliere i camion di Veronesi o dei marmi della Valpantena da Via Aldo Fedeli sembrava un’utopia: oggi non ne passa piu' neanche uno. Ci sono volute idee, progetti e impegno politico. Di questo abbiamo bisogno: capire che i miei sacrifici di oggi avranno un senso per il futuro dei miei figli e dei miei nipoti… e per tutte le generazioni future che abiteranno a San Michele Extra.
AGOSTINO TRETTENE